Avviso per il personale della Marina Militare e del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardiacostiera

Sei un Ufficiale o un Sottufficiale della Marina Militare o del Corpo delle capitanerie di porto – Guardiacostiera?

Allora puoi chiedere la cessazione del prelievo mensile della quota sociale destinata ell’Ente Circoli della Marina Militare.

Scarica il modello di domanda allegato, compilalo e invialo a mezzo pec all’Ente.  Se hai dubbi o domande da farci non esitare a scriverci all’indirizzo info@partitodirittimilitari.it .

modello domanda rimborso quote ente circoli MM

DIFESA, MARINA MILITARE, COMELLINI (PDM): PER UFFICIALI E SOTTUFFICIALI NESSUN OBBLIGO DI PAGAMENTO QUOTE ENTE CIRCOLI GIA’ DAL 09.10.2010, ORA L’ENTE RESTITUISCA I SOLDI PRELEVATI SENZA AUTORIZZAZIONE.

GOVERNO DIA IMMEDIATA ATTUAZIONE AI RILIEVI DEL CONSIGLIO DI STATO PER RISOLVERE CONTRASTI NORMATIVI E IL MINISTRO CROSETTO SMENTITO DAI GIUDICI ORA SI FACCIA CARICO DELLE NOSTRE RICHIESTE.

(Roma 26 lug) – “Finalmente il Consiglio di Stato con un parere (N. 00848_2022) reso nell’ambito di un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proposto da un Ufficiale della Marina Militare ha fatto chiarezza sulla questione che riguarda il pagamento obbligatorio delle quote sociali destinate all’Ente Circoli della Marina Militare che da anni ci vede impegnati a favore del personale, ufficiali e sottufficiali, ingiustamente obbligati a pagare un importo mensile che va da un minimo di 6 euro a un massimo di 18. Leggi tutto “DIFESA, MARINA MILITARE, COMELLINI (PDM): PER UFFICIALI E SOTTUFFICIALI NESSUN OBBLIGO DI PAGAMENTO QUOTE ENTE CIRCOLI GIA’ DAL 09.10.2010, ORA L’ENTE RESTITUISCA I SOLDI PRELEVATI SENZA AUTORIZZAZIONE.”

VERONA, TORTURE IN QUESTURA, COMELLINI (PDM): COMPORTAMENTI INACCETTABILI, SIAMO PARTE OFFESA NEL PROCEDIMENTO, SINDACATI FF.PP. SI UNISCANO A NOI.

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari, rappresentato e difeso dall’avvocato Piero Santantonio del foro di Forlì-Cesena, è stato riconosciuto parte offesa nel procedimento penale che vede indagati numerosi appartenenti alla Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Verona sui cui comportamenti stanno indagando i pubblici ministeri Carlo Boranga e Chiara Bisso.

La richiesta di essere indicati come parte offesa nel procedimento penale è stato un atto dovuto e necessario per dare concreta attuazione agli scopi statutari che il PDM persegue per tutelare i principi di legalità indubbiamente lesi dai comportamenti contestati dalla Procura e per difendere l’immagine, la dignità e il decoro degli appartenenti alle Forze dell’ordine e dell’Istituzione.

Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso ci domandiamo quale sarà la posizione che vorranno assumere le diverse sigle sindacali del personale della Polizia di Stato e viste le loro recenti dichiarazioni di ferma condanna dei fatti in questione ci auguriamo di vederli al nostro fianco come parti civili nel processo.

Mancò la sicurezza sul Vespucci. Tutti condannati gli imputati per la morte di Alessandro Nasta

Si è finalmente concluso con le condanne degli ammiragli Luigi Binelli Mantelli, Bruno Branciforte, già Capi di stato maggiore della Marina militare (CSMM), Giuseppe De Giorgi Comandante della Squadra navale (CINCNAV) e Domenico La Faia, l’allora comandante della Nave Scuola Amerigo Vespucci, il processo iniziato nel 2015 innanzi al Tribunale di Civitavecchia per la morte del nocchiere Alessandro Nasta.

“Finalmente la verità sul caso di Alessandro Nasta – ha detto Luca Marco Comellini, segretario del Partito diritti dei militari, parte civile nel processo e rappresentato dall’avvocato Giulio Murano – Finalmente un tribunale ha riconosciuto che quando manca la sicurezza del lavoro, anche se in ambiente militare, la responsabilità è dei vertici. Insomma chi ha sbagliato paga. L’intera catena di comando è stata ritenuta responsabile delle omissioni che hanno causato la morte del giovane Alessandro“.

Tribunale di Civitavecchia – udienza del 5 mag 23 – lettura dispositivo di sentenza

1° maggio, poligoni militari, Orrù (PDM): dichiarazioni istituzioni stonano con repressione manifestazione

1° maggio, poligoni militari, Orrù (PDM): dichiarazioni istituzioni stonano con repressione manifestazione

Cagliari, lunedì 1 maggio

Sulla Sardegna grava circa il 60% delle servitù militari italiane. Dal 1976, anno di istituzione del Comitato Misto Paritetico (Co.Mi.Pa) ai sensi della Legge 898 sulle servitù militari, si continua a discutere di riequilibrio per ridurre l’espansione a favore della collettività e delle attività produttive che di fatto non è mai avvenuto, le cui conseguenze e i danni prodotti sono evidenti e pesano sull’economia e lo sviluppo delle attività turistiche dell’intera isola.

E proprio in occasione di ricorrenze come quella di oggi, in cui le massime istituzioni celebrano il diritto e la dignità del lavoro, che ci accorgiamo quanto tali dichiarazioni stonino con l’eco delle notizie e delle immagini della brutale repressione attuata venerdì scorso contro i pacifici cittadini sardi che hanno manifestato per riappropriarsi delle loro terre occupate dai militari, di quanto sia inattuata la nostra Costituzione e di quanto sia ancora lontana l’autonomia della Sardegna e dei sardi, costretti a sopportare chi ancora una volta, in occasione delle recenti esercitazioni della Nato, vuole convincerci che non c’è alcuna devastazione ambientale ma solo delle straordinarie opportunità per turismo e le lavanderie.

Per questo motivo chiediamo a tutti i sardi, militari compresi, di segnalarci ogni abuso e violenza o danno ambientale che si sia verificato nel corso delle recenti esercitazioni militari e in quelle che verranno perché è solo richiamando i vertici militari e politici alle loro responsabilità che la Sardegna potrà liberarsi dall’occupazione militare e prevenire gli enormi danni che ogni anno devastano migliaia di ettari che, diversamente, sarebbero una inestimabile risorsa economica per tutta la regione.

Lo dichiara Daniele Lucio Orrù, Segretario regionale sardo del Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM.

DIFESA, CORRUZIONE, APPALTI AERONAUTICA, COMELLINI (PDM): PIU’ CONTROLLI E PENE SEVERE, GOVERNO RIVEDA RIFORMA CODICE APPALTI

Roma 18 aprile – “I molteplici fatti di corruzione che da anni fanno meritare alle forze armate la ribalta mediatica stanno dimostrando inequivocabilmente la necessità di una riforma che imponga maggiori e più stringenti controlli sulle procedure di gara e di affidamento degli appalti, altroché semplificazione, sburocratizzazione delle procedure e liberalizzazione come verrebbe fare il governo guidato da Giorgia Meloni. Leggi tutto “DIFESA, CORRUZIONE, APPALTI AERONAUTICA, COMELLINI (PDM): PIU’ CONTROLLI E PENE SEVERE, GOVERNO RIVEDA RIFORMA CODICE APPALTI”

Aeronautica, processo appalti, Comellini (PDM): siamo stati ammessi come parte civile e daremo in nostro contributo per l’accertamento della verità

Il Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM è stato ammesso come parte civile nel processo che vede imputati numerosi ufficiali dell’aeronautica militare in relazione all’indagine della Procura di Roma sugli appalti per le forniture di beni e servizi destinati alla forza armata.

Il Giudice dell’udienza preliminare, Dott. Damizia accogliendo la nostra richiesta di costituzione di parte civile presentata dall’Avvocato Massimiliano Strampelli, coadiuvato nell’occasione dall’Avvocato Marco Mariscoli, ha inteso riconoscere la piena validità delle ragioni poste a fondamento della domanda e la capacità del PDM di stare in giudizio al pari del Ministero della difesa, anch’esso costituitosi parte civile.

Da ex appartenente all’Arma Azzurra sono stato particolarmente colpito dalla gravità delle contestazioni che la Procura di Roma ha formulato a carico degli imputati con la richiesta di rinvio a giudizio oggi all’esame del GUP ma sono fermamente convinto che, nonostante il gravissimo danno che i fatti oggetto del processo hanno arrecato al PDM, l’esperienza e l’attività maturati in quasi tre lustri di attività potranno essere determinanti ai fini dell’accertamento della verità.

 

La questione relativa alle quote sociali pagate dal personale della Marina Militare all’Ente Circoli approda al Senato. Interrogazione del Senatore Bruno Marton (M5S)

MARTON, PIRRO, DE ROSA – Al Ministro della difesa. – Premesso che:

l’ente Circoli della Marina militare è un ente pubblico vigilato dal Ministero della difesa e sottoposto al controllo della Corte dei conti, che annovera tra le proprie entrate economiche gli importi derivanti dalle quote associative al cui pagamento è assoggettato obbligatoriamente il personale dei ruoli di sottufficiali e ufficiali in servizio permanente nella Marina militare e nel Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera;

nella cosiddetta busta paga, o statino delle competenze mensili, di questo personale tra le “altre ritenute” è presente la seguente voce di addebito “circoli MM quota sottufficiali” o “circoli MM quota ufficiali” senza che a monte di tale prelievo forzoso sia rinvenibile un’espressa autorizzazione rilasciata dai militari a favore dell’ente Circoli o dell’amministrazione militare;

il 14 gennaio 2015 il Ministro pro tempore della difesa ha risposto ad un’analoga interrogazione, 3-01501 presentata il 3 dicembre 2014 dallo stesso interrogante;

il Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sede di Lecce, sezione prima, con la sentenza n. 990 del 29 giugno 2021, ha categoricamente smentito quanto affermato dal Ministro della difesa nella sua risposta;

il Consiglio di Stato con l’ordinanza n. 37 del 13 gennaio 2022 ha respinto l’istanza di sospensiva cautelare avanzata dall’amministrazione militare;

la fonte normativa di tale obbligo di contribuzione era data dal regio decreto n. 1935 del 1937, che ha costituito l’ente “Circoli della Regia Marina”, approvandone lo statuto, il cui art. 26 disponeva che: “I soci ordinari sono tenuti al versamento di una quota mensile”. L’intero regio decreto n. 1935 (e dunque, anche l’art. 26 citato che era la fonte dell’obbligo di contribuzione) è stato abrogato dall’allegato al decreto del Presidente della Repubblica n. 248 del 2010, con decorrenza dal 10 febbraio 2011;

sebbene gli artt. da 1829 a 1834 del decreto legislativo n. 66 del 2010 abbiano ridisegnato la disciplina degli interventi di protezione sociale in favore del personale militare e civile delle forze armate e dei familiari non vi è alcuna di tali previsioni normative che, successivamente all’entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 248 del 2010, preveda l’imposizione di quota mensile a carico del predetto personale militare;

è parere dell’interrogante, in presenza di tale vuoto normativo, che l’obbligo di contribuzione posto a carico del personale della Marina militare si traduca in una prestazione imposta, come tale illegittima e contrastante con la previsione di cui all’articolo 23 della Costituzione, ovvero, per le modalità con le quali il prelievo è operato forzosamente da militari in danno di altri militari, in violazione dell’articolo 235 del codice penale militare di pace e degli articoli 323 e 646 del codice penale;

da fonti aperte è possibile apprendere che il Partito per la tutela dei diritti dei militari a seguito dell’acquisizione dei bilanci consuntivi dell’ente Circoli, relativi al triennio 2019-2021, ha indicato in 5.809.866 euro l’importo complessivo delle quote associative riscosse dall’amministrazione militare sulle competenze mensili del personale militare interessato e stimato in circa 13,234 milioni di euro il prelievo forzoso operato dalla medesima amministrazione nel periodo compreso tra il 10 febbraio 2011 e il 31 dicembre 2018;

il decreto-legge n. 115 del 2022, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 142 del 2022, recante “Misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali”, a far data dal 22 settembre 2022, con l’articolo 37-bis (“Disposizioni in materia di Ente circoli della Marina militare”) ha introdotto nel codice dell’ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del 2010) l’articolo 131-bis che, a palese conferma della mancanza, fino al 21 settembre 2022, di qualsivoglia norma impositrice dell’obbligatorietà del pagamento della quota destinata all’ente, al comma 2 ha disposto che, a far data dall’entrata in vigore della norma, 22 settembre 2022: “I soci ordinari versano una quota mensile di importo determinato con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”. Il previsto decreto interministeriale non risulta essere stato ancora emanato;

l’intervento normativo, introdotto ad hoc dal legislatore in sede di conversione in legge del decreto-legge n. 115 del 2022, dimostra oltre ogni dubbio che nel periodo di tempo compreso tra il 10 febbraio 2011 e il 21 settembre 2022 i prelievi di denaro effettuati dalla Marina militare sulle competenze mensili dei sottufficiali e degli ufficiali della forza armata e del Corpo delle Capitanerie di porto sono stati disposti ed effettuati in violazione delle norme al tempo vigenti e comunque senza che a monte vi fosse stata una specifica autorizzazione da parte del personale assoggettato al prelievo forzoso;

all’interrogante risulta che già oltre 400 militari abbiano chiesto inutilmente la restituzione delle somme illegittimamente prelevate dalle loro competenze mensili,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda segnalare i fatti alle autorità competenti;

se intenda sospendere con effetto immediato l’illegittimo prelievo forzoso;

quali immediate azioni intenda avviare per restituire agli ufficiali e ai sottufficiali quanto a ciascuno di loro è stato illegittimamente sottratto dallo stipendio mensile a titolo di pagamento della quota sociale destinata all’ente Circoli della Marina militare.

(4-00263)

 

Se avete dubbi o domande da fare non esitate a contattare il Partito per la tutela dei diritti dei militari all’indirizzo info@partitodirittimilitari.it al quale potete anche iscrivervi liberamente compilando e inviando la domanda di iscrizione reperibile al seguente indirizzo: https://www.partitodirittimilitari.it/iscriviti-al-pdm

Modello domanda rimborso quote Ente Circoli MM

Nel processo per la morte del Caporal Maggiore capo Francesco Saverio Positano emergono anomalie e presunti depistaggi

L’istruttoria dibattimentale del processo in corso presso il Tribunale di Roma per accertare le modalità e le responsabilità della morte del caporal maggiore capo Francesco Saverio Positano sta confermando le anomalie ed i presunti depistaggi che all’epoca furono oggetto delle interrogazioni parlamentari rivolte al Ministro della difesa dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM”. Dicono gli avvocati Massimiliano Strampelli professore di diritto militare e Marco Mariscoli che assistono il PDM.

“Ciò che sta emergendo nel corso del processo oltre a rendere risibili le risposte fornite dai Ministri della difesa che si susseguirono in quegli anni – aggiunge Comellini , Segretario politico del PDM – solleva dei pesanti interrogativi sull’intera catena di comando e sul suo modo di operare. Ciò, inevitabilmente ci riporta alla mente altri processi e altri depistaggi.”

Marina Militare, Comellini (PDM): Pubblico Ministero ha chiesto condanne lievi per gli imputati del processo per la morte del nocchiere Alessandro Nasta

Ieri, 4 novembre, il Pubblico Ministero, Dott.ssa Federica Materazzo, al termine della propria requisitoria ha chiesto al Giudice Dott.ssa Vittoria Sodani del Tribunale di Civitavecchia di condannare gli imputati, ammiragli Giuseppe De Giorgi e Luigi Binelli Mantelli a un anno e due mesi di reclusione e l’ex Comandante della Nave Amerigo Vespucci Domenico La Faia e l’ammiraglio Bruno Branciforte a un anno e dieci mesi Leggi tutto “Marina Militare, Comellini (PDM): Pubblico Ministero ha chiesto condanne lievi per gli imputati del processo per la morte del nocchiere Alessandro Nasta”