ESERCITO, AFGHANISTAN, MORTE FRANCESCO SAVERIO POSITANO, COMELLINI (PDM): DOPO 13 ANNI FINALMENTE GIUSTIZIA PER FRANCESCO

Ci sono voluti 13 anni per accertale la verità sulla morte del caporal maggiore capo Francesco Saverio Positano avvenuta in Afghanistan il 23 giugno 2010 ma finalmente dopo oltre due anni di processo lo scorso 21 dicembre il Giudice Carmela Foresta dell’8^ Sezione Penale del Tribunale Ordinario di Roma in composizione monocratica ha pronunciato la sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi nei confronti dell’allora tenente Ricciardi Vincenzo, oggi in servizio col grado di maggiore. Leggi tutto “ESERCITO, AFGHANISTAN, MORTE FRANCESCO SAVERIO POSITANO, COMELLINI (PDM): DOPO 13 ANNI FINALMENTE GIUSTIZIA PER FRANCESCO”

Nel processo per la morte del Caporal Maggiore capo Francesco Saverio Positano emergono anomalie e presunti depistaggi

L’istruttoria dibattimentale del processo in corso presso il Tribunale di Roma per accertare le modalità e le responsabilità della morte del caporal maggiore capo Francesco Saverio Positano sta confermando le anomalie ed i presunti depistaggi che all’epoca furono oggetto delle interrogazioni parlamentari rivolte al Ministro della difesa dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Partito per la tutela dei diritti dei militari – PDM”. Dicono gli avvocati Massimiliano Strampelli professore di diritto militare e Marco Mariscoli che assistono il PDM.

“Ciò che sta emergendo nel corso del processo oltre a rendere risibili le risposte fornite dai Ministri della difesa che si susseguirono in quegli anni – aggiunge Comellini , Segretario politico del PDM – solleva dei pesanti interrogativi sull’intera catena di comando e sul suo modo di operare. Ciò, inevitabilmente ci riporta alla mente altri processi e altri depistaggi.”

Afghanistan, Sindacato dei Militari: con ritiro truppe cesserà violazione articolo 11 Costituzione

Col ritiro del contingente italiano dall’Afghanistan finalmente cesserà la violazione dell’articolo 11 della Costituzione. I governi italiani fino ad oggi hanno combattuto una guerra mai dichiarata perché mascherata da missione di pace. Una missione pacifica che è costata miliardi di euro e la vita a 54 militari italiani, oltre ad un numero imprecisato di civili afghani.
Ritirarsi e cessare l’occupazione è stata una decisione che seppure tardiva ora consentirà al governo di destinare i soldi risparmiati al soddisfacimento delle maggiori e prioritarie emergenze che affliggono il paese.
Ci auguriamo che almeno una parte dei risparmi siano utilizzati per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e la tutela della salute del personale civile e militare della Difesa.