Sui diritti sindacali dei militari il M5S ha le idee poco chiare oppure risponde ai desiderata dei vertici militari

Oggi il M5S ha diffuso un comunicato sulla questione dell’incostituzionalità del divieto per i militari di costituire associazioni di categoria a carattere sindacale che si conclude inaspettatamente con questa frase: «Ci auguriamo che si possa aprire quanto prima un dibattito parlamentare in grado di riprendere in mano l’iter che si era miseramente arenato nella scorsa legislatura e che si possa approvare la riforma della rappresentanza militare attesa da oltre vent’anni dal comparto».

Se nella conclusione della loro dichiarazione sta la sintesi del loro programma politico in tema di diritti sindacali per i militari allora forse non si sono resi conto che oggi la rappresentanza militare è stata superata dalla decisione della Consulta.

E allora mi domando perché parlare ancora di riforma della rappresentanza militare e non invece di cancellazione come hanno fatto spesso e volentieri in passato? E’ stato un grossolano errore di comunicazione dovuto alla scarsa conoscenza della materia oppure una voluta presa di distanza dai sindacati e un pericoloso avvicinamento ai desiderata dei generali e ai vertici militari tanto cari al centro destra e al Pd?